Anziché istruire i più piccoli al linguaggio dell’Istat, è dunque l’Istat che cambia linguaggio modulando i contenuti tecnici sulle loro competenze e strumenti cognitivi. Seguendo il filo conduttore di alcune linee guida per la divulgazione scientifica – quali l’efficacia della narrazione e il coinvolgimento emotivo – le fiabe accompagnano i bambini attraverso il ragionamento logico e matematico che loro possono e desiderano sviluppare.
La ricerca attuale in psicologia cognitiva mostra, infatti, come, sin da piccoli, si abbiano intuizioni matematico-probabilistiche. Indipendentemente dalle abilità di calcolo, è importante che i bambini entrino presto in contatto con i rudimenti della statistica e della probabilità, per imparare a gestire l’incertezza nell’esprimere giudizi, formulare previsioni e prendere decisioni utilizzando al meglio i dati disponibili. Statistica e probabilità, d’altronde, sono obbligatorie nei curricula scolastici già dalla scuola primaria. Le indicazioni del Ministero università e ricerca sottolineano come “l’esperimento, la manipolazione, il gioco, la narrazione, le espressioni artistiche e musicali sono […] occasioni privilegiate per apprendere per via pratica quello che successivamente dovrà essere fatto oggetto di più elaborate conoscenze teoriche e sperimentali” . Le fiabe di questo libro sono state costruite anche tenendo conto dei concetti e delle competenze previste dal Miur per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Se la parte prima del libro è interamente rivolta ai bambini, senza che si interrompa il contesto fiabesco, la seconda è scritta per gli adulti che medieranno l’incontro tra i piccoli e le storie. L’appendice, infatti, fornisce elementi utili a comprendere meglio la chiave stati- stica dei testi e a rispondere a eventuali curiosità del bambino.
Se dunque siete pronti (piccoli e grandi) a raccogliere la nostra sfida, non vi resta che voltare pagina e iniziare l’avventura!
https://www.istat.it/it/files/2017/10/Le_streghe_di_Bayes.pdf