Galileo Galilei (Pisa, 1564-1642) è una figura fondamentale nella storia della fisica, in quanto contribuì, con la teorizzazione del “metodo scientifico” e non solo, alla nascita della Fisica come disciplina distinta da quella che fino ad allora veniva chiamata “Filosofia naturale”.
Galileo non era un personaggio legato al mondo della Chiesa, malgrado la maggior parte degli intellettuali della sua epoca lo fossero, inoltre, essendo un grande intellettuale, si formò sui testi antichi. Grazie al suo atteggiamento critico nei confronti del sapere antico, riuscì a determinare delle nuove strade per risolvere i problemi ancora irrisolti nella sua epoca, dando grande rilievo al sapere pratico.
Nel 1581 Galileo entrò all’Università di Pisa per seguire gli studi di medicina. Invece, seguì i corsi dei maestri aristotelici, lesse Platone ed Aristotele e approfondì lo studio della matematica. È di quegli anni la prima scoperta: la legge dell’isocronismo del pendolo, compiuta, secondo il tipico processo galileiano, osservando oscillare una lampada nel duomo di Pisa.
Nel 1589 ottenne la nomina di lettore di matematiche nello Studio di Pisa. In questo periodo scrisse i manoscritti del De motu (intorno al 1592), in cui, a differenza di quanto affermato da Aristotele, sostiene che tutti i corpi sono intrinsecamente pesanti e che la leggerezza è solo una proprietà relativa. Galileo affronta anche il tema della velocità di corpi diversi nello stesso mezzo, o dello stesso corpo in mezzi differenti, o di corpi diversi in mezzi differenti. Egli sostiene che la velocità di caduta di un grave è proporzionale alla differenza fra il suo peso specifico e la densità del mezzo attraverso il quale esso cade. Gli oggetti aventi la stessa materia e la stessa densità, cadrebbero nell’aria, indipendentemente dal loro peso, con la stessa velocità.
Nel 1593 si spostò all’Università di Padova, allora appartenente alla Repubblica di Venezia, dove insegnò fino al 1610. Qui Galileo ebbe l’opportunità di vedere i lavori tecnici che riguardavano la costruzione di navi, cannoni e tutto quello su cui si fondava la potenza di Venezia per avere la sua egemonia commerciale sul Mediterraneo. Tali osservazioni furono molto stimolanti e incentivarono il sapere pratico di Galilei su cui si fondarono le sue idee future.
Galileo è sempre stato un convinto copernicano, anche se l’astronomia non era stata il suo campo di studio. Egli non era interessato ai moti planetari, ma da buon meccanico e da buon fisico si rese conto che il problema della rivoluzione copernicana non era di carattere astronomico, bensì pensava che fosse opportuno cambiare la fisica terrestre per comprendere quella celeste, ammettendo il movimento della Terra.