La sua formazione iniziò all’Università di Cambridge, dove Newton inizialmente si iscrisse nel 1661. Qui, venne esposto alle opere di filosofi e matematici come Descartes, Galileo e Kepler. Tuttavia, fu durante il periodo di chiusura dell’università a causa della peste (1665-1667) che Newton fece alcune delle sue scoperte più significative.
In questi anni, Newton sviluppò la teoria del calcolo, poi conosciuta come “metodo di serie e fluxioni”, che sarebbe diventata una delle pietre miliari della matematica moderna. Elaborò anche la teoria della gravitazione universale, ispirato dalla caduta di una mela, secondo un aneddoto popolare, sebbene questa storia sia probabilmente più mito che realtà. Questi anni di isolamento furono incredibilmente produttivi per Newton, portandolo a formulare le leggi del moto che portano il suo nome.
Le tre leggi del moto di Newton, pubblicate nella sua opera maestra “Philosophiæ Naturalis Principia Mathematica” (1687), stabiliscono i principi fondamentali della meccanica classica. La sua formula della gravitazione universale descrive la forza di attrazione tra due corpi, rivoluzionando la comprensione dell’universo e fornendo le basi per la legge di gravitazione.
Newton ha apportato contributi significativi anche in ottica, studiando la rifrazione della luce e inventando il telescopio riflettore. La sua opera “Opticks” (1704) esplora la luce e il colore, proponendo che la luce bianca sia composta da colori primari che possono essere separati da un prisma.
Oltre ai suoi contributi scientifici, Newton ha avuto un ruolo significativo come direttore della Zecca Reale, posizione che ricoprì dal 1696 fino alla sua morte. In questo ruolo, si occupò della riforma della moneta britannica, contribuendo a combattere la contraffazione e migliorare l’economia del paese.
Newton è stato anche un personaggio complesso sotto il profilo personale, con interessi che andavano oltre la scienza a teologia, alchimia e studi biblici, spesso in cerca di codici nascosti e interpretazioni profetiche.
Morì il 20 marzo 1727 (31 marzo 1727 nel calendario gregoriano) a Londra, lasciando un’eredità duratura che ha plasmato il corso della scienza. La sua opera ha gettato le basi per secoli di progresso scientifico, rendendolo una figura centrale non solo nella storia della scienza, ma nella storia dell’umanità.