Lun. Dic 30th, 2024

Zio Petros e la congettura di Goldbach è un romanzo di Apostolos Doxiadis, pubblicato nel 1992. Tutta la trama del libro ruota intorno alla vita di un matematico impegnato nella dimostrazione della congettura di Goldbach, secondo la quale ogni numero pari maggiore di 2 si può scrivere come la summa di due numeri primi. 

Nel 1742 il matematico Christian Goldbach, tutore del figlio dello Zar, formulò la congettura, ma non potè trovare una dimostrazione efficace della sua intuizione. Così, per oltre 250 anni, la sua congettura è rimasta tale. Fino a che zio Petros si è messo in testa che proprio lui sarebbe riuscito a dimostrare che Goldbach aveva ragione. Solo suo nipote, come lui appassionato di matematica, è incuriosito dalla figura di quello zio strano, solitario, silenzioso, sommerso dalle sue carte. E sarà proprio il nipote a condividere l’ossessione per la soluzione della congettura e a scoprire il mistero della vita dello zio.

Nel libro però non appare solo il nome di Goldbach, ma anche di altri scienziati più o meno importanti come Eulero, Carl Friedrich Gauss, Godfrey Harold Hardy, John Edensor Littlewood, Alan Turing, Srinivasa Ramanujan, Pitagora, Pierre de Fermat, Bernhard Riemann e il matematico indispensabile per lo svolgimento della vicenda: Kurt Gödel, autore del teorema dell’incompletezza.

Petros Papachristos era ritenuto dai fratelli minori un modello da evitare, “il prototipo del fallito” addirittura, forse per gelosia o forse per il fatto che secondo loro egli avesse gettato via il suo genio matematico per rincorrere l’impossibile. La vita matematica di Petros inizia quando il padre, industriale greco, lo porta all’università di Monaco per far esaminare il suo genio da Caratheodory, matematico tedesco. Il ragazzino mostra subito un’eccellente predisposizione alla matematica, ed è proprio qui che viene a contatto con la congettura di Goldbach. Si laurea prematuramente in matematica all’università di Berlino, e nello stesso periodo conosce l’amata Isolde. Successivamente va a vivere nel Regno Unito, dove conosce i matematici Hardy, Littlewood e Ramanujan e collabora con loro.

A stravolgere la situazione è l’arrivo dell’offerta della cattedra a Monaco, incarico meno importante di quello britannico. Ma Petros accetta ugualmente e decide di iniziare a lavorare alla congettura di Goldbach.

Petros decide di risolvere la Congettura per entrare a far parte del grande libro della matematica e per dimostrare alla perduta Isolde il suo valore.

In realtà Monaco era il luogo ideale dove vivere isolati perché lontano dai grandi centri matematici (Londra, Parigi, Berlino, Gottinga). Dopo anni di lavoro senza frutti, Petros passa al metodo dei fagioli (il metodo elementare) e giunge ad un importante risultato intermedio, che però preferisce non divulgare per non avvantaggiare qualcun altro e per non rivelare l’oggetto del suo studio. Successivamente giunge ad un risultato ancora più importante e decide di pubblicarlo. Lo invia a Hardy, ma la sua risposta è deludente: la stessa scoperta era stata già raggiunta da un giovane matematico austriaco. Allora Petros cade nella depressione più profonda, in bilico fra l’esaurimento e la paura che il suo genio potesse svanire. La matematica inizia ad entrare anche nei suoi sogni e spesso questi sogni si trasformano in incubi. Al Trinity College però viene a conoscenza da un giovane matematico di nome Alan Turing dell’esistenza del teorema dell’incompletezza della matematica.

Ritornato a Monaco riprende i suoi studi con superficialità, demoralizzato dalla possibilità dell’indimostrabilità della congettura, trovando conforto nel gioco degli scacchi. Dopo un sogno decide di imporsi che la congettura è indimostrabile. Per cause politiche viene rimpatriato e si stabilisce ad Ekali, paesino vicino ad Atene, dove si dedica agli scacchi. Dopo anni di inattività instaura un rapporto con il nipote, il narratore, che vorrebbe diventare un matematico. Il ragazzo frequenta l’università negli Stati Uniti d’America e conosce Sammy, con cui discute della strana vita matematica di Petros. Sammy ha una teoria tutta sua: Esopo dopo tutto era Greco, “la volpe non riuscendo a cogliere un grappolo d’uva decide che non era maturo”. Petros, non riuscendo a dimostrare la congettura decise che era indimostrabile. Il nipote tornato a casa per dedicarsi all’industria di famiglia va a trovare più volte lo zio condividendo con lui la passione per gli scacchi. Un giorno però il nipote prediletto cerca di estrapolare la verità allo zio e risveglia in lui lo spirito del matematico. Nel cuore della notte il nipote viene svegliato dalla chiamata dell’anziano zio che afferma di aver risolto la congettura. Il nipote si fionda subito ad Ekali con un medico, temendo per la vita dello zio. Petros viene trovato senza vita sul pavimento di casa sua cosparso di fagioli. In realtà non si può sapere se zio Petros avesse davvero dimostrato la Congettura di Goldbach.

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di emodica

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