Dopo aver ascoltato un uccello geometrico recitare le prime 15 cifre di pi greco, Paperino sente la voce dello “Spirito d’Avventura”, che lo guiderà nel suo viaggio attraverso “il Paese delle Meraviglie della Matematica”.
Il papero non si interessa al mondo della matemagica, dicendo che «la matematica è roba da sgobboni». Prendendo confidenza con lo Spirito, intuisce una possibile relazione tra i numeri e la musica; di colpo viene catapultato nell’antica Grecia, dove Pitagora e i suoi compagni tengono una jam session con il papero. Lo Spirito spiega che Pitagora realizzò rudimentali forme di musica che sono alla base di quella moderna, come il jazz, ancora di moda nell’America degli anni Cinquanta.
Paperino stringe la mano a Pitagora, che svanisce subito lasciandogli sulla mano un simbolo, il pentagramma, che rappresenta la segreta società pitagorica. La figura è un esempio di sezione aurea e contiene il modello per la costruzione di vari rettangoli aurei, elementi della geometria che hanno influenzato in vari modi le varie arti nel corso della storia.
Gli edifici antichi hanno tutti una base aurea, dal Partenone alla Cattedrale di Notre Dame. La Monna Lisa e varie sculture (viene citata la Venere di Milo), si fondano su diversi rettangoli aurei. Attualmente, il palazzo dell’ONU con sede a New York ha una struttura con rettangoli aurei.
Paperino resta ancor più di stucco nell’apprendere che il rettangolo aureo e il pentagramma si riferiscono pure al corpo umano e alla natura. Il primo ha le proporzioni ideali della sezione aurea, il secondo si ritrova nella forma dei fiori, di molti animali e conchiglie. Lo Spirito ricorda a Paperino un aforisma di Pitagora:
«Tutto è organizzato secondo il numero e la forma matematica.»
Addirittura, svariati giochi si fondano su aree geometriche, dagli scacchi e campana agli sport come baseball, football e pallacanestro. Dopo un po’ di pulizia della mente, il papero gioca con un cerchio e un triangolo e, facendoli roteare e sezionandoli, scopre invenzioni utili con alla base una delle figure risultanti: dalla ruota, al trapano e al telescopio. Successivamente, il papero capisce che infiniti pentagrammi possono essere disegnati uno dentro l’altro, solo che il concetto di infinito si concretizza nella mente e non nella realtà. Lo Spirito afferma che le conoscenze scientifiche e tecnologiche sono illimitate e la chiave per sbloccare le porte del futuro è la matematica. Entro la fine del film, il papero capisce ed apprezza il valore della matematica e rimane colpito quando lo spirito chiude il corto con una citazione di Galileo Galilei: «La matematica è l’alfabeto con cui Dio ha scritto l’universo.»
Viene di seguito allegata un’analisi del cartone animato realizzata da Valeria Cannata.Paperino_e_la matemagica