- facilitare l’apprendimento e la piena comprensione di nozioni e/o operazioni complesse, giacché l’umorismo aiuta la concentrazione e agisce in profondità;
- stimolare o recuperare l’interesse degli studenti, in un contesto meno noioso, ma soprattutto più disteso, con il superamento dell’ansia e di altri fattori frenanti di carattere affettivo o psicologico;
- favorire un raorzamento dei legami all’interno della classe, grazie all’atmosfera gradevole creata proprio dall’umorismo.
Bibliografia
[1] G. Bateson: L’umorismo nella comunicazione umana, Raaello Cortina, 2006
[2] P.L. Berger: Homo ridens, Il Mulino, 1999
[3] H. Bergson: Il riso. Saggio sul signicato del comico, Mondadori, 1992
[4] G. Celli: La scienza del comico, Calderini, 1982
[5] E. Falaschi, A.Pierotti: L’Umorismo nella Didattica, Erickson, 2011
[6] S. Freud: Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio, Rizzoli, 2010
[7] G. Lolli: Il riso di Talete Matematica e umorismo, Bollati Boringhieri, 1998
[8] J.A. Paulos: Mathematics and Humour, The University of Chicago Press,
Chicago, 1980
[9] L. Pirandello: L’umorismo, Mondadori, 2001
[10] A. Ziv: Perché no l’umorismo, Emme Edizioni, 1981